La classificazione dei rifiuti in laboratorio: come ProLab.Q semplifica un processo complesso
La classificazione dei rifiuti in laboratorio: come ProLab.Q semplifica un processo complesso
Per i laboratori che si occupano di analisi ambientali, la classificazione dei rifiuti rappresenta una delle attività più complesse, ma anche più critiche. Non si tratta solo di elaborare dati analitici: è necessario conoscere le normative, interpretare i risultati, associare correttamente sostanze pericolose, e produrre report chiari, tracciabili e conformi.
Le normative ambientali, sia italiane che europee – a partire dal D.Lgs. 152/2006 (Testo Unico Ambientale), passando per la Delibera 105/2021 del SNPA, fino ai Regolamenti (UE) 2019/1021 sui POPs e 2022/2400 – impongono requisiti sempre più stringenti e dettagliati. In questo scenario, l’utilizzo di un LIMS dotato di un verticale specifico per la classificazione dei rifiuti non è più un’opzione, ma un’esigenza tecnica e operativa.
ProLab.Q: il verticale rifiuti
ProLab.Q risponde a questa complessità con un verticale progettato per supportare il laboratorio dalla ricezione del campione fino all’emissione del giudizio di classificazione. Un supporto che non si limita alla gestione del dato analitico, ma che integra in un unico strumento la logica normativa, le valutazioni di rischio, la gestione delle sostanze e la redazione di report.
Con il verticale Rifiuti di ProLab.Q, è possibile:
Associare automaticamente i parametri analitici ai rispettivi CAS Number, frasi di rischio e classi di pericolo, anche in assenza di una classificazione armonizzata, con la possibilità di gestire associazioni specifiche per la singola classificazione.
Gestire le sostanze pericolose e i POPs in conformità con il Regolamento (UE) 2019/1021 e Regolamento 2022/2400, segnalando in automatico superamenti e criticità.
Classificare i rifiuti sulla base dei dati analitici effettivi, in modo tracciabile e strutturato.
Sfruttare un sistema di alert intelligenti, che guidano l’operatore in caso di incongruenze, pH critici, Codici EER non confermati, o parametri fuori specifica.
Calcolare e attribuire in modo chiaro le frasi di rischio e attivare le classi HP con logiche configurabili.
Analisi e Classificazione: due processi, un’unica piattaforma
Una delle caratteristiche distintive di ProLab.Q è la separazione tra l’attività analitica e quella classificatoria: una scelta progettuale che riflette la realtà operativa dei laboratori, dove spesso chi analizza non coincide con la persona che firma il giudizio di classificazione.Il sistema consente di gestire in modo indipendente e tracciabile:
La ricezione del rifiuto e i dati di campionamento
Il pacchetto analitico e i relativi risultati
La classificazione sulla base dei risultati, con tutte le logiche normative personalizzabili
Dati sempre aggiornati, valutazioni consapevoli
Il verticale include un tool di classificazione integrato che permette di:
Consultare le banche dati ufficiali (ECHA) aggiornando l’anagrafica;
Gestire iCAS Number dedicati per composti come idrocarburi e metalli;
Valutare i contributi analitici alla classificazione anche in base a informazioni non analitiche (schede di sicurezza, cicli produttivi).
L’operatore può in ogni momento forzare o modificare l’attivazione di una classe di pericolo, per rappresentare fedelmente quanto emerso durante il processo di classificazione.
Report completi, personalizzabili e conformi
Il sistema genera automaticamente il Rapporto di Classificazione, un documento che raccoglie tutte le informazioni richieste dalla normativa:
Codice EER e codice del campione
Classi HP attivate e relativi pittogrammi
Tabella dei contributi per classe con valori, limiti e frasi di rischio
Frasi automatiche specifiche per ogni classe, personalizzabili in base al contesto
La classificazione dei POPs viene gestita in modo specifico, con alert dedicati e la possibilità di evidenziarli all’interno delle classi di pericolo o come elemento separato nel report.
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